Kledi, il principe azzurro

 

Da un clandestino senza documenti, a primo ballerino del corpo di ballo della trasmissione televisiva "Buona Domenica". Kledi Kadiu, l'albanese che è diventato famoso grazie al suo talento ed alla sua determinazione e che attualmente è l'ospite più ambito delle trasmissioni televisive: da "Buona Domenica", dove da anni va in onda ogni domenica accanto a showmen del calibro di Maurizio Costanzo, Luca Laurenti, fino a "C'è posta per te" dove si mette nei panni dell'insegnante di ballo di Maria de Filippi. Kledi Kadiu racconta per "Bota Shqiptare" la favola dove lui è il  protagonista.

Ciao, Kledi!" La ragazza adolescente, che chi sa da quanto tempo aspetta al Bar di Cinecittà, con il viso che traspare felicità, saluta il ragazzo che è appena sceso dalla macchina. Lui si gira, ed anche se non l'ha mai vista prima, le sorride e la saluta. La ragazza si mette sottobraccio dell'amica che a sua volta è rimasta stupita e tutt'e due scoppiano in una risata esaltata.
Il ragazzo del "ciao" è Kledi Kadiu. Agli sconosciuti che si fermano e lo salutano lui ormai è abituato. Da quando ha cominciato ad assaggiare il successo nelle televisione italiana, ha dovuto abituarsi anche alle "conseguenze" della popolarità.
Se "il principe azzurro" sapesse anche ballare, Kledi sarebbe veramente un "principe azzurro". Tuttavia, gli altri attributi del nobile immaginario, non gli mancano: corpo scolpito, muscoloso, viso dai lineamenti regolari, occhi sorridenti. Gli ultimi emanano uno sguardo strano, qualcosa tra la timidezza e la gioia, qualcosa di infantile che va in sintonia con i pantaloni a trequarti che il "principe" indossa. Tutt'altro che "macho" come appare nelle sue fotografie artistiche oppure in televisione.
Un breve scambio di parole riesce a convincerti che Kledi, è cosi come lo sguardo che traspare dagli occhi, anche lui un gradevole paradosso: un celebre ballerino che allo stesso tempo è rimasto umile, affettuoso, sincero e molto gentile. Con calma, allontanandosi con delicatezza dalla nuvola di fumo provocata dalla mia sigaretta, racconta com'è riuscito a diventare un personaggio da favola.

C'era una volta...
La carriera di Kledi inizia come quella dei tanti albanesi qua in Italia, da clandestino: " Un corpo di ballo di Mantova è venuto in Albania nel 1993 ed ha fatto delle audizioni per alcuni ballerini albanesi. Mi hanno fatto venire a Mantova con un visto di un mese, per studi. Ma poi dopo avremmo dovuto fare degli spettacoli per loro. Eravamo tutti albanesi e tutti preparati nel repertorio classico, "Il lago dei Cigni", "Don Chisciotte", "Zhizel"...Gli spettacoli erano di alto livello artistico poichè partecipavano anche ballerini famosi, conosciuti al livello internazionale come Leonard Xhokaxhi... A prescindere da ciò, ci pagavano solo 500.000 lire al mese. Solo per l'affitto spendevamo 350.000 lire. Lascio a te immaginare cosa si poteva fare con i soldi che avanzavano dall'affitto. Ma non eravamo in regola con i documenti e quindi non potevamo fare niente. Ho saputo più tardi che questa compagnia sfruttava da un bel po' di tempo ballerini provenienti dai paesi dell'Est Europeo. Io non ho fatto il servizio di leva in Albania ma, in qualche modo l'ho fatto a Mantova."
"Comunque, ero molto determinato: anche nei momenti più difficili per me, sia professionalmente che economicamente, non mi è mai passato per la mente di fare un'altro lavoro al di fuori del balletto.."

L'occupazione dell'Italia
Kledi è nato il 7 aprile del 1974. "E' il giorno in cui l'Italia ha occupato l'Albania." Dopo tante peripezie Kledi riesce a stipulare un contratto di lavoro e ad avere il permesso di soggiorno. "In quel momento ho cominciato a pensare che potevo veramente farcela. Ho lavorato a Rovereto per un periodo di tempo ma nel frattempo ero molto concentrato e attento alle trasmissioni televisive. E' giunto finalmente il giorno in cui ho iniziato a ballare in una trasmissione televisiva. Si chiamava "Il Grande Bluff", condotto da Paola Barale e Luca Barbareschi. Nel frattempo i guai con i documenti non finivano mai: dovevo convertire il permesso di soggiorno per lavoro subordinato in quello per lavoro autonomo. E c'era tanta burocrazia. Ma quando ripensavo alla mia situazione a Mantova, quella attuale mi sembrava niente....". Da quel momento, la carriera di Kledi è andata sempre in ascesa: "Garrison, il coreografo che cura il balletto in alcune trasmissioni televisive, mi ha scelto nella maggior parte di esse. Nel 1998 ho cominciato a fare parte del corpo di ballo di "Buona Domenica". In quell'ambiente ho iniziato a sentirmi ancor meglio dal momento che anche il tempo dedicato alle esibizioni era considerevole. Nell'edizione dell'anno 1999, mi hanno scelto come primo ballerino dell'intero corpo di ballo di "Buona Domenica" composto da sedici persone. Mi sono sentito e mi sento tutt'ora molto soddisfatto ma altrettanto responsabilizzato, perchè fare il primo ballerino vuole dire essere al centro dell'attenzione di milioni di occhi che seguono i tuoi movimenti in quel momento. Mi sono sentito particolarmente bene e soddisfatto anche nella trasmissione "C'è posta per te". In quella trasmissione avevo il compito di insegnare a ballare a Maria de Filippi. Durante la serata dei Telegatti, ho ballato insieme a lei di fronte ai personaggi più conosciuti della televisione e della cinematografia." Anche la De Filippi sembra rimasta impressionata dalla professionalità di Kledi. Durante un'intervista per "Oggi", la moglie di Maurizio Costanzo ha dichiarato che la sua trasformazione esteriore la deve a due persone: a Giorgio ed a Kledi. Giorgio è Giorgio Armani e Kledi è Kledi Kadiu.

La letterina
L'alfabeto dell'amore di Kledi ha un'unica lettera. Lettera, perchè Lei è conosciuta proprio come "letterina", personaggio di fantasia degli ideatori dei programmi televisivi. Si chiama Daniela Bello, è di Varese, ed ha fatto la parte della letterina nel programma "Passaparola" di Gerry Scotti.
"Ci siamo innamorati durante uno spettacolo teatrale. La nostra storia è durata per tre anni, poi disgraziatamente si è conclusa per via della distanza che c'era tra noi: io abito a Roma e lei a Milano. Con tutti gli impegni che avevamo non ce la facevamo ad incontrarci spesso, ed ora sono single. Con Daniela siamo rimasti in ottimi rapporti. La sento spesso al telefono."

Non solo Kledi
" Se mi ha ostacolato il fatto di essere albanese Certamente, particolarmente ai miei inizi. Ora è diverso. Ma comunque, con noi sono un po' scettici dal punto di vista professionale. Quasi tutti gli albanesi che sono impegnati nel balletto qua in Italia, hanno una preparazione professionale eccellente. L'Accademia delle belle Arti a Tirana ti fa penare ma alla fine diventi un buon professionista. Probabilmente, questo è anche il motivo perchè tanti artisti albanesi si sono guadagnati un posto dignitoso all'interno delle compagnie artistiche. Quando io sono arrivato alla televisione italiana, ho trovato altri albanesi che ci lavoravano e che continuano tutt'ora a lavorare. Ilir Shaqiri, per esempio, è un ottimo ballerino oltre che essere anche un mio amico. Lui lavora nel corpo di ballo di "Buona Domenica" e ha lavorato dal 1995 con "La Corrida" di Corrado. Potrei citare anche altri ballerini come Leonard Xhokaxhi, Enkel Zhuti, Remis Kaceli, Lindita Amataj, Olta Bitri, Julian Shtino, tanti di loro sono affermati anche a livello internazionale tramite il balletto di repertorio."

Il canto del cigno
Dicono che il balletto sia la canzone del corpo, a volte è una canzone di gioia a volte di dolore. Dicono che sia anche la poesia dei piedi. I piedi sono uno strumento considerato sacro dal ballerino come per il giocatore del calcio, lui è cosciente, che il tempo in cui non potrà più esprimere quella poesia silenziosa, arriva in fretta.
"Sono cosciente che per il ballerino non tarda il momento in cui i riflettori si spengono per via del età. Per quanto mi riguarda, continuerà a ballare finchè potrà. Più tardi mi piacerebbe avviare il mio progetto su una scuola di balletto oppure di coreografia."
Esiste una specie di follia nella danza che sicuramente fa bene a tutti. A Kledi, persona gentile e determinata, indubbiamente ha fatto bene. " Prego, che i miei impegni vadano avanti con il ritmo degli ultimi anni."
La preghiera secondo noi, va bene non solo per le ginocchia ma anche per il ballo.

Tratto dalla rivista Bota Shqiptare