I sogni possono avverarsi

 

..Forse la mia non è la storia tipica dello straniero che viene in Italia e che deve lottare ogni giorno per la sopravivenza.forse la mia è una delle storie più  fortunate perchè, sicuramente abbiamo tutti in comune una cosa : la nostalgia di casa , dei nostri paesaggi bellissimi , degli amici con quali abbiamo condivisi i momenti più significativi della nostra infanzia,dei sapori della nostra terra.
Avevo 22 anni quando sono venuta in Italia , prima come turista e poi per studiare..avevo una valigia piccola in mano e in testa tanti sogni da realizzare..il mondo era mio..finalmente avevo un paio de ali con quali potevo volare..finalmente potevo gestire la mia vita da sola senza nessun aiuto.
Studiavo a Perugia e nel tempo libero lavoravo prima come domestica, poi baby-sitter ( seguendo il classico percorso di ogni straniera appena arrivata ) e più tardi come assistente alla poltrona presso uno studio dentistico.
Dopo un anno sono venuta a Roma dove ho incominciato a lavorare come cameriera in un bar-tavola calda. Qui ho conosciuto il mio fidanzato, che più tardi sarebbe diventato mio marito . In questo tempo ho fatto un corso di informatica e uno di rappresentante della regione Lazio.
Per 2 anni ho lavorato come agente di commercio..ma la mia vera vocazione evidentemente non era quella , anche se ho imparato molto da quel lavoro. Continuavo a sognare e a volere qualcosa di più gratificante..non sapevo esattamente che cosa, ma sentivo che quello che avevo non mi bastava.. Un giorno ho letto un annuncio sul giornale , che mi ha incuriosita molto, un corso per mediatori linguistico culturali. Superata la selezione e il corso, mi sono trovata a lavorare in mondo completamente sconosciuto fin ora....nel sociale.
Sono 3 anni che continuo a fare questo lavoro, non facile ma molto gratificante.
Ogni tanto mio figlio mi chiede di raccontargli di me.guardo in dietro e mi rivedo appena arrivata in Italia , mi vedo leggendo gli annunci sui giornali per cercare una casa o un lavoro, mi ricordo le feste ,quando la nostalgia si faceva sentire più forte..quando mi rifioriva in mente il profumo e il sapore dei nostri " cozonac "( panettoni ), le feste con gli amici di università, e il profumo del tiglio sotto casa mia.
Sono passati tanti anni, mi sono abituata a mangiare la pasta , ho cambiato tante abitudini, ma ho imparato anche parole nuove , come "disoccupato"

Mi ricordo una bellissima frase : "non c'è niente di più bello che regalare una copia del tuo libro a chi ti ha detto che non sei in grado di fare niente ". Il mio libro non l'ho ancora finito , ma qualche capitolo potrei regalare a qualcuno.Una parte dei miei sogni gli ho realizzati, altri c'è l'ho ancora nel cassetto..ma io continuo a volare.

C.L..