Storia della mia vita

"...Senti come facilmente puù cambiare la tua vita - chiese mio marito facendo le valigie. Stavamo partendo in vacanza per l'Italia, dove già da tre anni in una università di Roma, studiava mia sorella. Non ho dato alcun valore alle sue parole e le ho ricordate solo alla scadenza del nostro visto turistico, quando colpiti dalla bellezza della città eterna, abbiamo deciso di rimanere in Italia e tentare di costruire una nuova vita.
Mia sorella era in affitto in un piccolo monolocale e i primi tempi dovevamo accontentarci, ma eravamo contenti di avere un appartamentino tutto nostro, a differenza di tanti nostri amici che dovevano condividere gli appartamenti in affitto con le persone sconosciute, e in tal caso, la loro vita quotidiana si trasformava in battaglia continua per l’uso della cucina, del bagno e dell’altre aree d’uso comune.
Però la nostra tranquillità è durata poco perché alla scadenza del contratto d’affitto dovevamo cercare un'altra sistemazione. E come se non bastasse al problema collegato con la ricerca di casa nuova se ne era aggiunto un altro: pattinando a villa Borghese con i pattini a rotelle mi sono rotta il braccio.
Un’esperienza unica che non augurerei a nessuno! Stavo sdraiata per terra senza saper spiegare in lingua italiana ai passanti che avevo bisogno d’aiuto. Finalmente sono riuscita a spiegare ad un gentil uomo con elegante fazzoletto sul collo cosa mi era successo e lui chiamò l’ambulanza. Con questo uomo siamo diventati buoni amici, lui era un pittore famoso che aveva lo studio a via Margutta. Parlando di diverse cose gli ho raccontato che cercavo urgentemente un alloggio, che il contratto d’affitto era scaduto e non sapevo dove andare. Lui, visto la mia disperazione, mi ha proposto di vivere nel suo studio e cercare con calma un appartamento. Cosi, con tutta la famiglia ci siamo trasferiti a via Margutta. Nello studio regnava un’atmosfera artistica particolare, al punto che mio figlio ha incominciato a designare.
Finalmente dopo alcune settimane, sempre grazie ai nostri amici italiani, abbiamo trovato un appartamento di tre stanze in affitto. Dopo lo studio artistico, privo di alcune comodità, il nuovo appartamento è sembrato proprio fantastico! L’affitto non era alto e poi ognuno di noi metteva la sua parte: mio marito dal lavoro d’edilizia, io dal lavoro di pulizie e massaggi (devo ringraziare mio padre che me lo ha insegnato dicendo: “Devi imparare! Nella vita non si sa mai…..” E infatti!). Con l’improvviso aumento dell’affitto abbiamo deciso di dare una stanza a due ragazze russe.
Abbiamo ammobiliato l’appartamento con i mobili della nonna dei nostri amici, non era granché però avevamo tutto il necessario.
La domanda “Perché sono qui” non mi lasciava per un attimo. Ero comunque sicura che non stavo qui per guadagnare i soldi.
Un giorno mi ha chiamato un mio amico dall’Ucraina chiedendomi se ero stata in un posto magnifico, un ashram, fondato da un americano Donald Walters uno dei discepoli di Paramhansa Yogananda, che era uno dei filosofi illustri vissuti nel XX secolo. Sempre questo amico mi consigliò di leggere il libro “Autobiografia di uno yoga” che parlava della vita di Paramhansa Yogananda. Il libro l’ho ordinato alla Garbatella, il punto d’incontro di tutti gli ucraini soggiornanti in Italia, il punto dove puoi trovare qualsiasi cosa: dal pesce affumicato del Mar Nero ai giornali e libri.
Da sempre, gli stimoli e le forze nella vita per andare avanti, io li trovo nella curiosità, nelle scoperte spirituali. Da sempre cerco di capire: cos’è la nostra esistenza, perché siamo sul nostro pianeta… Leggevo e leggo tantissimo perché come dice il proverbio: “bisogna scavare le tonnellate di sabbia per trovare la perla”. Ho letto questo libro in un sorso e ho provato una sensazione di armonia ….ed ecco io ho capito che avevo finalmente trovato! Avevo trovato la chiave per capire me stessa e questa chiave me l’ha data lo yoga, con la sua tecnica di meditazione che aiuta a prendere consapevolezza di se stessi e capire Dio.
Per quanto riguarda la fede in Dio, vorrei aggiungere, che solo qui a Roma in un posto sacro, ho ritrovato e consolidato la mia fede, in via Palestro dove si trova la chiesa ortodossa russa. Il prete Aleksej una persona eccezionale, mi ha consigliato il libro per pellegrini con il quale io in due anni ho percorso tanti posti sacri. Con il passare del tempo ho notato che sono cambiata, e un giorno ho capito che credo in Dio, davvero e profondamente con tutto il cuore.
Adesso avendo la fede e le chiavi per capire me stessa, mi sono riempita di gioia e tutto è diventato chiaro, la risposta alla domanda “Perché sono qui” è stata trovata. Si era risvegliato anche l’interesse per la vita sociale.
Una mia amica mi ha raccontato del corso di formazione per immigranti organizzato dall’OIM che lei frequentava e mi sono iscritta anche io. Il corso di orientamento di base era rivolto a immigranti regolarmente soggiornati in Italia e in ricerca di lavoro, comprendeva materie come la lingua e la cultura italiana e le questioni giuridiche. Incominciavo a capire tante cose e la cosa più bella è la consapevolezza dei propri diritti.
Durante tutti questi anni non sapevamo che esistono i sindacati che difendono i lavoratori anche in casi in cui il lavoratore non ha i documenti in regola. A saperlo prima!! Quante volte mio marito non era stato pagato per alcuni mesi perché non aveva il permesso di soggiorno valido… Sei forte quando sai i propri diritti! E pur essendo laureati tutti due, a noi non è venuto alcun pensiero di cercare giustizia. Questo succede perché quando vivi senza documenti in regola hai sempre paura di essere controllato ed espulso dal paese. Ricordo che chiedevo in continuazione a mio figlio di non parlare in russo ad alta voce per la strada.
L’ultimo giorno del corso il nostro insegnante Reno dall’Argentina, che insegnava una materia molto interessante: come acquisire la consapevolezza nelle proprie forze, scoprire le proprie inclinazioni e capire che cosa ti piacerebbe e non cosa sei costretto a fare; mi ha consigliato di iscrivermi al corso di mediatori culturali della Cooperativa HELP.
Dopo aver finito questo corso e superato l’esame, possiedo un attestato riconosciuto dalla regione Lazio. Il mio percorso formativo mi ha fatto capire una cosa molto semplice, ma molto saggia: “La conoscenza è la forza!”. Bisogna prendere la conoscenza della propria vita e capire che siamo noi artefici attivi di essa! E adesso questa conoscenza io la posso condividere con altri, aiutando le persone che sono solo all’inizio della loro vita in un paese sconosciuto, come era per me anni fa, però adesso questo paese è diventato per me una seconda patria.